sabato 29 giugno 2013

Sempre più in compagnia


Andrà a finire che la cosa più bella su Margherita Hack, subito dopo che è tornata alla terra, l'ha detta l'astronauta siciliano che sta orbitando lassù, da qualche parte giro giro. "Le stelle che hai amato ti rispettano", ha detto; e su questo non mi sembra che possa esistere alcun dubbio. Non sarà nemmeno una gran frase, per carità; ma credo che immaginare le stelle che, per un millesimo dei loro secondi (che corrisponderà senz'altro a qualche nostro millennio), si inchinano al pensiero di questa donna, può servire.

E così, da poche ore, siamo sempre più in compagnia. Quando muore qualcuno, si è soliti dire di essere sempre più soli; in questo caso, va detto, senza Margherita Hack siamo sempre di più in compagnia. Ma non di lei. 

Siamo sempre più in compagnia di cialtroni di ogni sorta, a base di dèi, miracoli, "soprannaturali" e quant'altro; siamo sempre più in compagnia dei loro mortiferi bruciori. Sempre più in compagnia di padripìi, papibuoni, papiemeriti, barboni con le vergini in paradiso e le cinture al tritolo (di altri), apparizioni di madonne, Brosio a Medjugorje, buddismi e buddanate, misteri misteriosi, fantasmi, morali e moralismi, teocrazie e tutto il resto.

Sono di più, negarlo sarebbe inutile e stupido. Così, quando se ne va qualcuno che certe cose non ha avuto mai paura a dirlo, e ha contrapposto a tutto ciò una scienza che non si era mai isolata in nessun empireo irraggiungibile, bisogna prenderne atto e basta. Come bisogna prendere, in ogni momento, atto della morte, ed accettarla come semplice fine di quel gioco incredibile che si chiama vita.

Che dire d'altro? Più niente, e forse riuscire ad emettere, su qualche radiofrequenza cosmica, anche qualche sorriso. Mancherai, ma ci sarai. Ciao, Margherita.