martedì 25 settembre 2012

Dove? A Rāmallāh


Oggi, anche se è più che lecito che non gliene importi nulla a un fico secco di nessuno, sarebbe il mio compleanno. Stamattina sono andato a lavorare e dopo ci torno pure; nel frattempo mi faccio questo regalo. Una canzone palestinese coscientemente stravolta.

Si chiama وين ع رام الله, Wayn 'a Rāmallāh in una delle decine di traslitterazioni possibili della lingua araba; dovrebbe voler dire qualcosa come Dove? A Rāmallāh. Propriamente, credo, sarebbe una delle decine di migliaia di canzoni d'amor deluso che hanno popolato in ogni epoca e in ogni luogo le tradizioni popolari autentiche, quelle inventate e i testi più o meno d'autore. Col tempo, però, è diventata una delle canzoni-simbolo della diaspora palestinese; gli argomenti dell'amore, della lontananza, dell'assenza e della separazione l'hanno trasformata de iure in quel che è generalmente sentita oggi.

Dicevo: stravolta. Lo dice onestamente chi la interpreta nel video qui presente, vale a dire l'italiano Stefano Saletti con la sua Piccola Banda Ikona; ma il canto è affidato al palestinese Hakim Jaleela. Ad un certo punto, nel canto interviene Ramya, che ha un nome indiano ma che si chiama in realtà Rossana Filippone e che canta normalmente in greco, in catalano e qualcosa persino in sabir. L'originale, dice Saletti, è molto "classico" in senso arabo, con oud e tutto il resto; qui, l'hanno invece eseguita "all'occidentale", con arpeggi e andamento quasi da musica da camera. Un ibrido che al palestinese Jaleela, sembra, è piaciuto parecchio; e vorrà pur dire qualcosa, chissà. Comunque, è piaciuto parecchio anche a me; io sono nato ibrido, sono un tipico rappresentante della diaspora elbana e pagherei non so cosa per averci una Wayn 'a Portoferrayoh da cantare; ma, al massimo, all'Elba ci abbiamo canti di galera intitolati, prosaicamente, Portolongone. E non dicono affatto di volerci tornare, cosa del resto più che comprensibile.

Prima di attaccare la canzone, Hakim Jaleela dice e canta qualcos'altro in arabo, che ovviamente non capisco. Per il resto mi sono basato su una traduzione inglese presente in rete, non so quanto esatta. Mi faccio, sì, questo regalo; ma il bello dei compleanni, passati da lungo tempo quelli dell'adolescenza, è esercitare spudoratamente l'arte del pretesto.

Dove? A Rāmallāh.
Dove? A Rāmallāh.
Mio amore che viaggi, dove vai? A Rāmallāh.
Ma non temi Allāh
Tu che mi hai preso il cuore, non temi Allāh?

Amore mio, amore mio,
Non c'è altra che te, amore mio.
Sei la mia fortuna e il mio destino,
Ti ho amata per amor di Dio.

Perché mi lasci?
Perché mi lasci?
Che peccato ho commesso perché tu mi lasci?
La tua assenza mi brucia,
col fuoco della separazione mi bruci.

Non scordo il tuo amore,
non m'importa del biasimo
Non scorso il tuo amore
sei più preziosa dei miei occhi

Ti hanno mentito su di me,
che male mi hai visto fare?
Perché dai loro retta?
Che male mi hai visto fare?

Quant'è duro il tuo cuore,
non chiedi di me,
di colui che ti ama.
Quando proverai pietà per me?
Ritorna, anima mia,
Sei stata via a lungo
Ritorna, anima mia
Guarisci le mie ferite
e con la tua mano il mio amore
guarisci le mie ferite.

وين ع رام الله
وين ع رام الله
ولفي يا مسافر وين ع رام الله
ما تخاف من الله
خذيت قليبي ما تخاف من الله

هي يا حبيبي هي يا حبيبي
غيرك ما بهوى... هي يا حبيبي
حظي ونصيبي... حظي ونصيبي
ردتك من الله ردتك من الله

ليش تجافيني
ليش تجافيني
ويش هاللي عملتو ليش تجافيني
بُعدك كاويني
وبنار الفرقة بُعدك كاويني

حبك ما بسلى
مهما يلوموني
حبك ما بسلى
وانت اللي أغلى من شوف عيوني

يحكولك عني
وايش شفتو مني
ليش تطاوعهم وايش شفتو مني

يا ما اقسى قلبك
ما بتسأل عني
ع اللي يحبك، ع اللي يحبك
ماتحن وتشفق ع اللي يحبك
عاود يا روحي
طولت الغيبة... عاود يا روحي
داوي الجروحي... بإيدك يا ولفي داوي الجروحي