domenica 22 maggio 2011

Servizi comunali


Ridurre il luogo che vedete sopra in quello stato non dovrebbe spettare né a presupposti anarchici, e né a un corteo di persone che manifestano perché qualche GIP ha deciso, come sempre, di obbedire alla "dottrina Maroni" che vuole in galera o ai domiciliari chi scrive sopra un bancomat o lancia due uova su un muro. Dovrebbe spettare ai servizi comunali. Come la rimozione delle macchine in sosta vietata o, meglio, la nettezza urbana. Visto che di spazzatura, poi, se ne intendono molto. Molti anni fa, sui cestini sparsi per la città, si leggeva la dicitura Firenze pulita; ecco, lo smaltimento delle sedi del "PDL" attiene esattamente alla pulizia della città. La sporcano, perché sono sporchi, sudici, lezzi dentro. Arriva un momento in cui si comincia a ragionare diversamente, e a non poterne più di dire (e di dirsi) che Non bisogna generalizzare e compagnia bella. Invece bisogna proprio generalizzare. Chi continua a sostenere una mànica di bugiardi delinquenti, di pedofili, di dementi allo stato puro, di razzisti e di inetti totali deve fare la loro stessa fine in quanto loro complice. Forse cominciano ad accorgersene un po' che sta cominciando davvero a tirare una brutta aria, questi neanchepiùitagliani. E se la stanno, per ora, cavando parecchio a buon mercato. Una vetrina, e i manifesti del Papi ridotti a brandelli; ma questo basta, naturalmente, per innescare le geremiadi istituzionali e quelle a mezzo stampa serva. Non passerà molto, ovviamente, che tali geremiadi si trasformeranno in denunce e in arresti; la trafila è nota. Il GIP di turno si trova sempre. Le frignatine in questura sono di prammatica, corroborate dalla carta da culo delle redazioni cittadine. Per questo dico che alla pulizia della città da questi pezzi di merda di cane dovrebbe pensare il Comune, trattandoli come normali rifiuti da avviare alle discariche. Coi loro pezzi di vetro, i loro manifesti, i loro slogan coi quali hanno abbrutito un paese intero, le loro puttane, le loro televisioni, le loro squadre di pallone; tutto a Case Passerini.

Però sembra che, ora, stiano cominciando a percepire una certa cacaiola. Certo, incassano le loro solidarietà incrociate, di cui a tutti frega meno degli ultimi grandi successi dei Jalisse, ma intanto parlano di andarsene dalle strade. Era ora! Che stiano finalmente per tornarsene nelle fogne da cui sono venuti? E cosa c'è voluto, per far prendere loro questa decisione? Gli appelli alla legalità di un presidente che avalla una guerra e slingua in bocca i dirigenti di uno stato assassino proprio nel giorno in cui sta compiendo l'ennesima strage? C'è voluto il rispetto? C'è voluta la democrazia? No, c'è voluto far prendere loro un po' di paura. Se ne sono serviti a piene mani, della paura, per costruire la galera in cui ci hanno rinchiusi; il boomerang ha terminato il volo d'andata. Si preannunciano tante questure, tanti provvedimenti, tanti processi; intanto, però, iniziano a levarsi dai coglioni, pavidi, insignificanti, sudaticci, flaccidi. In attesa che un paese un po' più civile si decida a organizzare un altro utilissimo servizio pubblico, quello della disinfestazione. Come per le zanzare e per i ratti. La disinfestazione consta nell'eliminare l'humus sul quale prosperano tali specie; in Italia, tale humus è fatto di stupidità, di fascismo, di chiesacattòlica, di ignoranza, di crassezza. Non ci dovranno più pensare gli anarchici che pure, come sempre, hanno il grande merito di riportare tutto al nocciolo della questione, nudo e crudo. Quando dei criminali si sono impadroniti di tutto, la "legalità" è la loro. E non dev'essere così.