mercoledì 28 luglio 2010

I Valori, i Fascisti e l'Antitesi


Qualcuno si ricorda di Alessandro Sardelli, detto Svastichella? Sì, proprio lui: quello che, alcun tempo fa rischiò di ammazzare due ragazzi al Gay Village di Roma, colpevoli di starsi a baciare tranquillamente. Arriva il poderoso nazistello, perdipiù notoriamente e riconosciutamente fuori di ceppa, e li massacra perché stavano facendo cose zozze (Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica direbbe atti impuri) davanti a un "ragazzino di 14 anni". Alle tre o quattro di notte, non mi ricordo con precisione; 'sti regazzini de Roma devono (fortunatamente per loro) godere di una notevole libertà da parte delle famigliuole; magari si baciano pure fra loro, e fanno benissimo. Però attenti a non incocciare Svastichella, perché lui ci ha i Valori (perfettamente espressi nel manifesto di Forza Nuova riprodotto qua sopra), e i Valori sono cose serie. In un paese come questo, dove le aggressioni omofobe sono all'ordine del giorno, i Valori sono sempre là, pronti all'uso e consumo. Solo che bisogna saperli leggere correttamente. Io sono un appassionato di enigmistica, e i Valori che vengono espressi e strombazzati pressoché quotidianamente sono un perfetto esempio di antitesi: quando si legge di solidarietà bisogna intendere egoismo, quando si legge di tolleranza bisogna intendere ottusità, chiusura, violenza; quando si legge di integrazione bisogna intendere razzismo generalizzato e paura inculcata dell'altro, e quando si legge di Valori occorre intendere sì disvalori, crassa indifferenza e roba del genere, ma anche pensare immediatamente al fascismo. L'epoca dei valori e delle morali è generalmente e totalmente priva sia degli uni che delle altre. È un'epoca di orrende facciate, grattate le quali appare, in tutto il suo orrore e tutta la sua stupidità, quel che c'è sotto. Il fascismo che, oramai, ha permeato ogni cosa e ogni coscienza -e in massima parte proprio le coscienze che un tempo si vantavano di essere libere. L'Italia è un paese ammalato di fascismo, e popolato da milioni di democratiche Svastichelle, di Svastichelle cattoliche, di Svastichelle liberali, di Svastichelle apolitiche, persino di Svastichelle di "sinistra" -che non sono affatto poche; proprio per questo le piacciono tanto i valori. E, allora, antifascismo significa anche e soprattutto lottare senza quartiere contro di essi, contro i pilastri, contro chiesa e famiglia, contro il lavoro, contro una "democrazia" per la quale la regola dell'antitesi oramai appare in tutta la sua crudezza. La sconfitta del fascismo passa per la sconfitta definitiva dei valori, perché essi sono l'antitesi della vita e della libertà. E anche per restituire alla parola "democrazia" il suo vero significato. Però, questa restituzione non potrà essere indolore. Quando un demos è malato, la cura è da cavallo e terribilmente dolorosa.

En passant, oggi il valoroso Sardelli Alessandro detto Svastichella è finito in galera per dei "valori" stavolta non antitetici. Per quelli che sono i veri valori di questa razzumaglia. Tra i 21 arrestati che rifornivano di droga alcuni quartieri romani c'è anche lui, già condannato a 7 anni di esaltazione popolare davanti alla pastasciutta ("Bravo! Ha fatto bene! Bisogna trattarli così quei froci! Doveva ammazzarli, c'era un ragazzino! Altro che galera, bisognerebbe fargli un monumento!", tutte frasi consuete al desco familiare, al Bar Sport, in ufficio, sull'autobus). Addirittura si afferma che lo Svastichella sarebbe stato fra i capibanda: un esempio meraviglioso dell'essenza dei valori italiani dell'anno 2010. Ce n'è davvero per tutti i gusti. Non ci facciamo mancare nulla. Siamo o non siamo il paese dell'Amore? Però, mi raccomando, è necessario non scordarsi mai dell'antitesi.