sabato 31 gennaio 2009

Istruziones pro sos Casteddanos




"Procurade e moderare,

Gobbones, sa tirannia,
Chi si no, pro vida mia,
Torrades a pe' in terra!
Declarada est già sa gherra
Contra de sa prepotenzia,
E cominzat sa passienzia
In su campionatu a mancare"

(Francesco Ignazio Mannu, "Innu de su patriota Sardu a sos Juventinos", noto anche come "Procurade e moderare", 1794)

Carissimi amici Cagliaritani e Sardi tutti (esclusi quelli gobbi, ché purtroppo, ce ne sono diversi),

Chi vi parla è un tifoso della Fiorentina.

Come saprete, il 24 gennaio scorso la mia squadra è stata, suo malgrado, protagonista di alcune piccole, insignificanti, trascurabili "sviste" arbitrali in quel di Torino, in occasione del match di campionato contro la Juventus (mi si perdoni se uso quest'esecrato nome).

Poiché stasera la Vostra squadra, il Cagliari, è impegnata giustappunto a Torino contro la medesima, simpaticissima compagine bianconera, mi permetto di proporre alla Vostra attenzione alcune "istruzioni", che mi sarebbe -se l'avessi conosciuta più a fondo- piaciuto redigere (non "redarre", come si legge ben 24.000 volte su Google) in lingua sarda.

Tali "istruziones" sono volutamente ispirate alle più profonde tradizioni della Vostra bellissima terra, e le ritengo oggi più che mai opportune per porre un freno alla rinnovata arroganza, prepotenza e sicumera dei gobbacci (quelli veri, non quelli travestiti da romanisti). Vado dunque a incominciare.

1. Scendere in campo con congrua dose di casu marzu nascosto sotto le divise di gioco o nei parastinchi. Alla prima decisione dubbia del direttore di gara sfavorevole (ovviamente) al Cagliari, cavare fuori dose del suddetto cacio con relative larve e strofinarla ripetutamente sul grugno dell'arbitro fino alla sua completa disponibilità a rivedere la decisione presa. Il trattamento può ovviamente essere ripetuto nei confronti dei guardalinee ed anche dei giocatori avversari (in particolare Pavel Nedved, che essendo cèco non è sicuramente assuefatto a una simile specialità mediterranea), se manifestassero eccessiva opposizione alla cosa;

2. Tenere sugli spalti un costante e inesorabile concerto di launeddas fino all'allontanamento disperato dei "tifosi" giuventini, in preda a crisi isteriche incurabili; oppure loro conversione forzata in tifosi cagliaritani con conseguente consegna di launeddas, corso rapido di sardo o quantomeno correzione del poderoso accento piemontese che ha la stragrande maggioranza dei tifosi giuventini;

3. Se l'arbitro concede un calcio di rigore (naturalmente a favore della Juventus), il capitano del Cagliari prenderà cortesemente in disparte l'arbitro; dopo un breve preambolo storico-sociale, gli prospetterà un radioso avvenire come theraccu (servo pastore, per i non sardi) in uno sperduto terreno dell'Ogliastra, previa cattura negli spogliatoi e trasporto in Sardegna a bordo di un lussuoso gommone dotato di tutti i comfort. Là potrà esercitarsi a dirigere interessanti derby, nel senso dell'antica ballata inglese The Derby Ram (il montone di Derby);

4. Qualora il suddetto arbitro resistesse, in campo o negli spogliatoi, tenergli una breve ma approfondita conferenza sull'origine, la fabbricazione e soprattutto sull'uso della resolza, coltello tipico di Pattada (Sassari). A tale riguardo, come si evince da Wikipedia, si segnala che la cittadina di Pattada ha ospitato nel 2008 la quarta edizione di Un gol di solidarietà, manifestazione in favore delle persone colpite dalla SLA; l'arbitro non vorrà quindi sottrarsi a tale benefica iniziativa;

5. Quanto ai giocatori avversari della Juventus, prospettare in particolare al portiere (fascista) Buffon che la Seredova, in quel preciso momento, sta scoprendo e constatando con estremo piacere la virilità di un paio di riserve sarde del Cagliari; la conseguente reazione del portiere lo farà precipitare negli spogliatoi, lasciando sguarnita la porta per il tempo necessario a Acquafresca e Jeda per infilare, diciamo, un sei o sette palloni che dovrebbero garantire al Cagliari un'agevole vittoria.

Certo di un'attenta considerazione delle suddette proposte, auguro ovviamente al Cagliari una sonante vittoria, stasera, che lo porti a consolidare la sua posizione in classifica (anche a discapito della Fiorentina, ma non importa) e ad allontanare definitivamente la Juventus da qualsiasi velleità di "scudetto".

Con estrema deferenza e cordiali saluti,

Riccardo Venturi.