venerdì 30 maggio 2008

Nuove proposte per il festival di Sanremo: "Zingara 2008"



Pur essendo lontanissimi dall'annuale appuntamento col Festival di Sanremo, e rileggendo le relative & cospicue recensioni di Bielle su quello passato, mi pregio di sottoporre all'organizzazione della rassegna canora nazionale questa
modest proposal in piena linea coi tempi.

Correva l'anno 1969 quando Iva Zanicchi e Bobby Solo presentarono al Festival di Sanremo una canzone che ha successivamente fatto epoca, divenendo un vero e proprio evergreen. Sto parlando , naturalmente, di Zingara, scritta per la cronaca da Albertelli e Riccardi. Chi, tuttora, non la conosce?

Dal 1969 sono passati trentanove anni. Trentanove anni fa si poteva ancora parlare degli zingari in termini romantici, in una canzone: la zingara che legge la mano e che predice il destino, gli spasimi di un amore affidati alla sua previsione. Di più: si poteva immaginare una donna sensuale abbigliata dei tipici costumi di quel popolo; che, poi, più che tipici erano spesso frutto di un immaginario collettivo. Intendiamoci: non che, nel 1969, agli zingari si volesse bene; per tutti quanti rubavano, erano brutti sporchi e cattivi, e così via. Ma, almeno, resisteva quel po' di iconografia tardoromantica a base di vita libera ("vivere come uno zingaro"), di assenza di regole, di bischerate consimilari che un po' controbilanciavano le altrettante (e secolari) stronzate relative ai Romà. Che ancora non si chiamavano rom; erano "zingari" e basta, a Firenze zìngani (termine etimologicamente più vicino all'originale greco, Athinganoi -"intoccabili", "paria"- che rimanda alla loro antica origine indiana così come la loro lingua, il romanes, è imparentata da vicino col bengalese, con il gujarati e con lo hindi).

Insomma, il signor Albertelli e il signor Riccardi potevano impunemente scrivere, nel 1969, una canzone intitolata "Zingara" e farla cantare al festival di Sanremo da due big come Iva Zanicchi e Bobby Solo. Canzone talmente gradita, che quel Sanremo addirittura lo vinse, alla grande. Sbaragliando tutte le altre! Voglio quindi ricordarne il testo, a imperitura memoria d'un tempo che fu; e ve lo fo anche ascoltare da YouTube.

Prendi questa mano,
zingara,
dimmi pure che destino avrò
parla del mio amore,
io non ho paura
perché
lo so
che ormai
non m'appartiene.

Guarda nei miei occhi,
zingara
vedi l'oro dei capelli suoi.
Dimmi se ricambia
parte del mio amore,
devi dirlo
questo
tocca a te.

Ma se e' scritto che
lo perderò,
come neve al sole
si scioglierà
un amore.

Prendi questa mano,
zingara

(strumentale)

Ma se e' scritto che
lo perderò,
come neve al sole
si scioglierà
un amore.

Prendi questa mano,
zingara,
leggi pure che destino avrò
Dimmi che mi ama,
dammi la speranza,
solo questo
conta
ormai per me.

Oggi, anno di grazia, di antirelativismo, di famiglia & sicurezza 2008, la cosa sarebbe semplicemente improponibile. Se a qualcuno saltasse l'ùzzolo di scrivere una canzone romantica su una zingara, vale a dire su una rapitrice di bambini, una facitrice di degrado, una mangiatrice di vecchiette cristiane eccetera, correrebbe il rischio di essere linciato. Ma come rinunciare al revàivol di una bella canzone nell'epoca post-Jalisse?

Suggerisco quindi il presente piccolo rifacimento & adattamento della canzone ai nuovi tempi, che incontrerà maggiormente il favore dell'italica opinione pubblica oramai evoluta e maturata verso il IV Reich: ecco a voi Zingara 2008!

Brucio il tuo campo,
zingara,
dimmi solo che benzina vuoi,
poi brucio la monnezza,
pacchetto sicurezza
perché
lo so
che ormai
nulla mi tiene

Guardo la roulotte,
zingara
brucian bene gli occupanti suoi.
Gli altri son sgombrati,
sono sparpagliati
devo dirlo
questo
fa per me.

L'hanno scritto che
non vònno li rom,
e alla luce del sole
incomincerà
il pogròm

Brucio il tuo campo,
zingara

(strumentale)

E se pure il piddì
non vuole i rom
alla luce del sole
incomincerà
il pogròm

Il campo è bruciato,
zingara,
e se occorre, lo ribrucerò
ché sono italiano,
cattolico romano,
contro l'aborto
vo a votar
Giuliano.

1 commento:

Sergio ha detto...

# R.D.L. 5 settembre 1938, Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista
# R.D.L. 7 settembre 1938, Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri
# R.D.L. 23 settembre 1938, Istituzione di scuole elementari per fanciulli di razza ebraica
# R.D.L. 15 novembre 1938, Integrazione e coordinamento in testo unico delle norme già emanate per la difesa della razza nella Scuola Italiana
# R.D.L. 17 novembre 1938, Provvedimenti per la razza italiana
# R.D.L. 29 giugno 1939, Disciplina per l'esercizio delle professioni da parte dei cittadini di razza ebraica

Poi si sa com'è finita... Ieri gli ebrei, oggi i zingari...

Ma perché mi preoccupo? Io non sono zingaro. O si?

Io tutti, io niente, io stronzo, io ubriacone
io poeta, io buffone,
io anarchico, io fascista
io ricco, io senza soldi, io radicale,
io diverso ed io uguale
negro, ebreo, comunista.... zingaro!